La donna: simbolo del "peccato” e della conseguente “colpa” per la dottrina cristiana, oppure incarnazione della “Pistis Sophia” per la gnosi. Sempre e solo lei, dietro a tutto. Così come per il mondo non era che una rappresentazione di questo eterno scontro/incontro - tutti gli "incontri" nascono prima come "scontri" - tra l'universo mascolino e quello femminino. Con l'assoluta predominanza del secondo sul primo. Non a caso la picnalisi ha avuto un ruolo di riguardo nell'emancipazione della donna e nella conseguente femminizzazione - per così dire - della società, non più mera esclusiva dell'uomo. L'emancipazione della donna è anche frutto della produzione artistica figlia della psicanalisi e successivamente anche di una nuova forma d'arte, quale il cinema - consistente in un'evoluzione del romanzo moderno -, che ha avuto se non altro il merito di raggiungere gli strati più nascosti della società, ed ha riportato in auge l'antico mito dell'amore-romantico, strettamente correlato all'amor-passione di cui Denis de Reugemont ci dà ampia testimonianza ne L'amore e l'occidente. Decisiva al riguardo è stata la funzione svolta dal "desiderio mimetico" girardiano, il cui predecessore è rintracciabile in uno schema tipico della letteratura occitanica sin dai suoi primordi, ovvero: il meccanismo del menage a trois secondo cui: un soggetto A ama un soggetto B poiché esso è a sua volta amato da un soggetto C.