Tutte le religioni e correnti spirituali convergono in uno stesso punto, nel rimarcare un momento che sarà critico per tutti. Cristiani, musulmani, induisti, buddisti, pellerossa, aztechi, incas, maya, coincidono nel dire che siamo di fronte ad un cambio di era, cambio che avviene con sofferenza per far emergere da ogni uomo il meglio e il peggio e che alla fine tornerà il "Signore" a ristabilire l'ordine sulla Terra.
Gli induisti definiscono l'attuale fase storica Kali-Yuga o era
oscura. Essa
si caratterizza per la non possibilità di alternativa, in quanto
l'umanità dovrà percorrere completamente questo calvario di sofferenze
per redimersi. Una catarsi dovuta al fatto che l'uomo è decaduto, ha
perso le sue prerogative divine, è vittima dell'illusione della
materia. L'involuzione spirituale tocca il suo zenit: è un continuo precipitare, un vorticoso perdersi. La
virtù è ridotta a un quarto. Dove per virtù si deve intendere la
capacità dell'Uomo di comprendere il messaggio dell'Assoluto e la sua
funzionalità alla creazione.
Perciò
questa è l'epoca più corrotta, quella del materialismo, della perdita
dei valori, della morte spirituale, della disputa, della discordia,
della confusione ed è dominata dalle tenebre rappresentate da Kali, la
Sakti tremenda di Siva, distruttrice del tempo.
Kalì
è colei che porta morte e distruzione, ma al contempo speranza di un
futuro. In quanto è colei che segna, come la morte dei tarocchi, la
fine di un ciclo decadente e la sua rinascita. Solo abbattendo
l'attuale stato delle realtà, sarà possibile erigerne uno nuovo. Questa
epoca degenerata è caratterizzata da uno sfrenato desiderio di
ricchezza e lussuria, dalla mancanza di fede e di onore, dal ritualismo
religioso. Un ritualismo religioso, che ha sostituito il vero messaggio
esoterico, di risveglio tramite la trasmutazione interiore. Lo ha
nascosto e mutato, corrompendo la tradizione Universale e Perenne. Al
fine di relegare l'umanità in uno stato di beata ignoranza.
L'era
del Kali-Yuga è segnata da gravi disordini sociali, da tensioni
economiche, da manifestazioni di violenza compulsiva, ed è indicata
oltre che dai veda indiani, da numerose dottrine esoteriche, e da
molteplici pensatori: Guenon, Evola, Samael Aun Weor, Blavatsky Helena,
Gurdjieff, ecc.. Tutti
questi pensatori e movimenti concordano nel ritenere che la condizione
umana, invece di progredire è decaduta. Come se al progresso materiale
fosse correlato un regresso spirituale. L'uomo moderno ha perso il
legame con il mondo tradizionale, rendendo sottile il legame con
l'Assoluto. Legame che può e deve essere recuperato, in quanto unica
via di uscita dal caos. E' proprio in quest'epoca che gli Illuminati, i
Maestri, gettano i semi della conoscenza, affinché coloro che sapranno
cogliere il frutto del giardino dell'Eden siano in grado di ottenere il
risveglio.
Le
profezie tradizionali degli induisti, come descritte nei Purana ed in
altri testi, affermano che quando il mondo precipita nel caos e nella
degradazione, in un rapido influsso di perversione, acredine e
conflitto, avviene sempre secondo la Tradizione, la comparsa di un Avatar.
L'era del Kali Yuga cominciata con la morte fisica di Krishna nel 3102 a. C. si concluderà con la manifestazione del Kalki Avatar, il decimo e ultimo Maha Avatara (grande avatar) di Visnu il Conservatore, il cui avvento segnerà la fine del Kali Yuga(l'epoca attuale di oscurità e corruzione).
Rappresentato
a cavallo di un destriero bianco e con una spada fiammeggiante per
dissipare la malvagità, ristabilirà la Giustizia sopra la Terra e
all’interno delle menti delle persone che diventeranno pure come il
cristallo”.
Profonde
analogie sono rinvenibili tra la figura del Kalki avatar, e la venuta
nell'Apocalisse del Cristo "...Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un
cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava "Fedele" e "Verace":
egli giudica e combatte con giustizia. I suoi occhi sono come una
fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti diademi; porta scritto un nome
che nessuno conosce all'infuori di lui. È avvolto in un mantello
intriso di sangue e il suo nome è Verbo di Dio. Gli eserciti del cielo
lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro. Dalla
bocca gli esce una spada affilata per colpire con essa le genti. Egli
le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell'ira
furiosa del Dio onnipotente. Un nome porta scritto sul mantello e sul
femore: Re dei re e Signore dei signori.